venerdì 28 marzo 2014

La sua vita continua anche in me.


[...] Quanto avrei voluto poter essere i suoi occhi in quei giorni mentre pensavo a tutto quel che si stava perdendo. Provavo ad immaginare come si sentisse e speravo di trasformare quel nero che vedeva in qualcosa di più chiaro e colorato. Provavo a descrivergli tutto ciò che lo circondava per farlo sentire meglio, più sicuro e protetto. Diverse volte capitava anche che mi mettevo, in silenzio, accanto a lui, senza fargli sapere la mia presenza e così lo osservavo a lungo, guardavo i suoi movimenti e sentivo i suoi respiri. Mi piaceva anche solo osservarlo in silenzio ... era come un grande regalo [...]

E' sempre stato dentro me e lo è ancora adesso. E' l'unico posto dal quale non potrebbe mai andar via.
I miei ricordi lo terranno stretto, senza far svanire anche la sua più piccola particella pensabile. Voglio sentire un po' della sua essenza in me, per saperlo ancora così vicino. Per l'Eternità, qualunque essa sia.



Photos by: Daniela Sangiorgio

domenica 5 gennaio 2014

Anima impressa.

Anche ciò che di apparentemente irrilevante vivi, in ogni modo, diviene "macchia" impressa sull'anima, per un tempo indeterminato.
Egon Schiele, Sitzender männlicher Rückenakt, 1910

sabato 28 dicembre 2013

In toto.

Quando si tratta di emozioni, di sentimenti, scelgo o il Nulla o il Tutto (che spesso sfocia nell'eccesso) ... l'andare fino in fondo. 
Non riesco a trovare il senso del mondo, il senso di tutto, quindi cerco di dare almeno un senso inquantificabile alla mia vita, a ciò che vivo.

sabato 14 dicembre 2013

Sono ciò che tu vuoi vedere.

In realtà non esisterà mai l’unica e sola versione di TE, preso come singolo Essere. Il TE autentico rimarrà in te stesso, mentre per ciò che sta al di fuori sarai ALTRO DA TE. Diverrai tante costruzioni. Sarai sempre: Uno, Nessuno, Centomila.
Draw by: Agnes Cecile / Silvia Pelissero

Filo sottile.

Photo by: Valerio Eliogabalo Torrisi

Filo sottile come la fragilità delle tue ossa. Come le lunghe e profonde crepature che si affacciano sul tuo inconscio. Come la superficie ingannevole che copre il tuo essere.
Filo sottile come ciò che vi è e non puoi non considerare, come quel che hai davanti e non puoi non guardare o ciò che hai dentro e non puoi esiliare.
Filo sottile come quel che sempre annulla la possibile perfezione: una curva che spezza una linea retta, un suono stridente  che irrompe nel silenzio, un monocromo bianco macchiato da una linea grigia, neutra (*).
Filo sottile come la punta di una lama che ti sfiora la pelle senza ferirti ma con il rischio di poterlo fare. Come la tensione che senti addosso. Come la vertigine ed il brivido che attraversano il tuo corpo. Come un respiro corto, magari forzato.
Filo sottile come l’istante felice che sembra, in quel momento, inquantificabile ed immenso. Come l’edonismo che si diffonde, simile ad un’edera, nella tua anima. Come il desiderio insoddisfatto.  Come la delicatezza dei sentimenti, delle emozioni.
Filo sottile come l’attesa.
Filo sottile come l’ignoto e la follia che esso causa.
Filo sottile come il freddo ed il tremolio che ti pervade.
Filo sottile come una parola isolata,  impregnata di tutto il suo significato. Come l’impotenza che si sente di fronte a questa.
Filo sottile come ciò di cui hai bisogno: come una spina che non riesci ad estrarre dalla tua pelle e punge in un modo che non riesci ad ignorare.
Filo sottile come il ricordo. Come il tuo passato che interviene sempre nel presente.
Filo sottile come l’uomo
…Come l’esistenza.

(*) Barnett Newman, "The Voice"

sabato 23 novembre 2013

Consumarsi.


Semplicemente mi sto arrendendo pian piano. O almeno non avanzo più. Sto ferma, immobile dove mi trovo, mentre aspetto che "Quel Qualcuno" faccia un passo verso me, che mi rivolga uno sguardo che vada oltre quello a cui fino adesso esso stesso si è bloccato. Aspetto un piccolo cenno che mi faccia capire che il mio gettarmi dentro quest’ignoto non rimanga fine a se stesso, così come lo sono stati quei sentimenti svelati. 

Che senso ha continuare a svuotare il mio cuore senza, allo stesso tempo, nutrirlo?

Si sta consumando e arriva sempre meno ossigeno.
Photo by: Daniela Sangiorgio

lunedì 11 novembre 2013

Combustione.


Le ossa si riducono al minimo. I sentimenti e le emozioni si consumano con il vuoto che ti si crea dentro.


Egon Schiele, "Forwards bent feminine act"